domenica 26 novembre 2017

Senza hashtag, è meglio

Ne basterebbero due per intenderci da subito, anzi tre. Con l'aggiunta di un quarto:

due hanno a che fare con Leonardo Bonucci, di professione calciatore, più in dettaglio, si dice sia muro difensivo di certe squadre a noi ben note. Sappiamo come è andata, sappiamo come sta andando:

#hungriearthanever

trattasi di uno che ha fame, parecchia fame, ma che al momento sta praticando diete vegane: in buona sostanza ha il pane e pochi denti e si limita ai crackers Gran pavesi..

#spostogliequlibri

il passaggio logico in tutto questo "mangiare" è matematico: brodini caldi per l'anima e nulla più.
Abbuffate e scorpacciate sono ai minimi storici. Tanta dieta e fibbia della cintura tirata al limite..
Al netto di come Cairo e compagnia briscola oggi caleranno a San Siro..

#finoallafine

diciamolo ha menato gramo sin da subito..Generando illusioni e fantasticherie di varia natura..I nostri amici Gobbi ci hanno creduto..Un mantra a livello spirituale che sembrava uscito direttamente da Lhasa, Tibet...Un mantra recidivo: segati da Barca e Real nel giro di due anni..Bocciatissimo!!

#nonmollaremai
All'epoca nemmeno ci si poteva immaginare cosa cazzo fosse un hashtag: ma questa canzone di Jackson rielaborata ad uso e consumo della Curva, la nostra, portò una sfiga epico-leggendaria..Si perserò le tracce e della canzone (you are not alone), e di Michael Jackson e dei suoi 5 fratelli ensemble..

Senza tregua, e SENZA hashtag è, e si vive meglio...


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